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Report incontro regionale

 Pisa 8/1/2012 incontro regionale comitati SNOQ/13febbraio- Report breve

DOMENICA 8 GENNAIO DALLE ORE 11 ALLE ORE 16 PRESSO LA CASA DELLA DONNA DI PISA, si è tenuto l’incontro regionale dei comitati SNOQ/13febbraio della Toscana.

Da tutta la regione sono arrivate una cinquantina di donne attive nei vari comitati cittadini e provinciali.

Quello dell’8 gennaio è stato il secondo incontro toscano: il primo, allegro e partecipato, si è tenuto a Massa il 24 settembre e in quell’occasione era stato evidente il desiderio di creare un Coordinamento regionale per mettere in comune le esperienze e le pratiche avviate nei vari territori ma anche i dubbi e le incertezze riguardo alle vicende nazionali. Dall’assemblea del 2 ottobre alla manifestazione dell’11 dicembre ci si è rese conto, infatti, che è diventato importante avviare una riflessione e un confronto sul tipo di organizzazione da dare a SNOQ in modo che le varie decisioni relative alla vita del movimento e alla sua visibilità pubblica, possano essere condivise.

L’idea di un coordinamento regionale toscano (analogo a quello delle Marche o dell’Emilia) può avere anche il significato di suggerire al comitato promotore la necessità di trovare un forma organizzativa adeguata per SNOQ, non una struttura burocratica, ma uno strumento agile in grado di rappresentare la vitalità dei vari comitati territoriali e tenerla in relazione con quella del comitato promotore.

Per avviare un confronto significativo su questi temi è stato invitato il Comitato Promotore; Valeria Fedeli e Nicoletta Dentico, che ne fanno parte, si sono rese disponibili e sono intervenute alla riunione.

La bozza proposta per l’ordine del giorno del nostro incontro era la seguente:

– ascolto delle amiche che hanno partecipato alla manifestazione romana dell’11/12;

– valutazione e riconsiderazione delle modalità di comunicazione con il Comitato promotore e fra i Comitati, dell’opportunità politica e dell’efficacia di SNOQ, in vista anche di una possibile mobilitazione;

– 28 gennaio: incontro a Roma della Rete delle donne, promossa da Stefania Barzini, Lidia Castellani e altre; valutazione del possibile rapporto snoq/rete delle donne;

– piattaforma regionale:PSSIR, centri antiviolenza, appl. 194, contraccezione d’urgenza

– riforma della legge elettorale toscana e pressione politica per inserimento di norme per la rappresentanza di genere.

Durante i lavori della mattina sono stati affrontati i vari punti all’ordine del giorno relativi all’organizzazione, alla comunicazione, all’opportunità politica di alcuni strumenti organizzativi da introdurre per strutturare il rapporto fra i vari SNOQ territoriali e il comitato promotore.

Su questi punti c’è stata una presa di parola molto ampia e la proposta da parte di molte delle partecipanti di aprire un confronto ampio a livello nazionale a partire da un primo incontro da tenersi, questa è la proposta, il 21 o 22 gennaio. Questo incontro servirebbe a capire se il bisogno di un’organizzazione – intesa come dispositivo di comunicazione e condivisione delle decisioni – è avvertito come essenziale nelle differenti realtà in cui SNOQ è attivo, ma servirebbe anche a ripartire dai vari punti alla base di quella sorta di carta di identità di SNOQ, uscita dall’incontro di Siena.

Molte delle partecipanti, e su questo anche Fedeli e Dentico si sono manifestate concordi, hanno teso a specificare che l’esigenza non è quella di ingessare il movimento, bensì quella di creare le condizioni per una circolarità che non rischi un’ organizzazione piramidale del movimento.

La questione richiamata da molte è stata quella relativa alla manifestazione dell’11 dicembre, voluta, promossa e realizzata dal comitato promotore, nonostante le perplessità politiche espresse da molti comitati territoriali. La manifestazione dell’11 dicembre per alcuni comitati – quello di Siena ad esempio si è chiaramente espresso in questi termini – ha rischiato di rappresentare un “ pericoloso spartiacque”, quasi una rottura, o – come è stato detto da SNOQ di Firenze – di far sentire che l’attività del comitato promotore si muoveva “in balia degli eventi”. Anche dal comitato di Pisa e di Livorno sono state espresse perplessità sull’opportunità di consegnare SNOQ a delle manifestazioni che hanno sì il pregio della visibilità, essendo sostenute, come nel caso del 11 dicembre da una certa “generosità” della stampa, ma rischiano anche di essere solo mediatiche e soprattutto poco esplicite nei contenuti.

Per tutti questi motivi:

– per portare all’attenzione di tutti i comitati la necessità di un’organizzazione, innovativa e circolare,

– per rinnovare l’attenzione ai contenuti,

– per individuare un’accezione ricca della caratteristica di “trasversalità” che può essere solo trasversalità che si costruisce continuamente su contenuti e obiettivi specifici e concreti, e non requisito a priori

– per prendersi il tempo di capire il “senso storico” di SNOQ (che cosa ha rappresentato, che cosa può essere secondo noi, che cosa non riteniamo desiderabile che sia )

abbiamo chiesto un incontro e un confronto dei comitati territoriali con il comitato promotore, proponendo le date del 21 o del 22 gennaio.

Su tutto questo l’interlocuzione con Valeria Fedeli e Nicoletta Dentico si è rivelata positiva.

Valeria Fedeli ha ricordato la cosiddetta Carta d’Identità di Siena come invenzione organizzativa, e ha rilanciato la discussione rendendo circolare e orizzontale la soluzione di “nodi” in cui si impiglia la rete SNOQ.

“Come decide una rete?” si è chiesta Valeria per tutti, perché è ovvio che in una rete non si decide a maggioranza e bisogna prendersi la responsabilità di sollevare le questioni ed essere conseguenti. “Ci si presta alla rappresentanza” ha detto Fedeli, “in un movimento in cui non esiste delega” e proprio in un movimento dove non esiste delega è bene che tutte si facciano sentire. Con questo spirito è stata accolta la proposta di una riunione nazionale alla quale giungere attraverso due tipi di percorsi diversi:

uno che guarda ai contenuti, riprendendo i quattro temi emersi a Siena, welfare, lavoro, rappresentazione e rappresentanza e provando ad articolarli per renderli più specifici, punti programmatici e non vaghi principi generali

uno che guarda ai temi dell’organizzazione: circolarità, trasversalità, autonomia.

Anche Nicoletta Dentico ha accolto la discussione emersa nel corso della mattinata, dichiarando la tendenza di molte reti a confrontarsi con la difficile relazione tra ‘centro’ e territori. Questa tendenza si governa e si corregge trovando le forme per condividere le decisioni. “E’ necessario – ha detto Nicoletta – giocarsi bene la fortuna di un movimento che ha avuto la forza di avvicinare molte donne alla politica e all’impegno, e’ opportuno e necessario trovare il modo di ridurre la forbice che si e’ creata tra l’esposizione pubblica di snoq e le questioni di governance interna.”

Nel pomeriggio i lavori sono proseguiti entrando nel merito delle attività dei vari comitati provinciali, in particolare si è parlato della necessità di muoversi nello specifico e di avviare alcune pratiche di interlocuzione con le amministrazioni locali sulle politiche di genere.

Sono state individuate due questioni su cui muoversi a livello regionale:

il piano triennale PSSIR (Piano Socio Sanitario Integrato Regionale) le cui lacune e omissioni su alcuni temi dirimenti come l’Interruzione Volontaria di Gravidanza, con l’applicazione della L194, che rischia in pochi anni di essere vanificata dall’utilizzazione massiccia della cosiddetta obiezione di coscienza, che si estende, fra personale sanitario e farmacisti anche al tema della contraccezione d’urgenza; la violenza sulle donne, la tratta etc, richiedono modifiche e integrazioni che entrino nel merito;

la riforma della legge elettorale, su cui inventare pratiche di relazione/interlocuzione con i consiglieri e le consigliere regionali, i capigruppo e i presidenti di partito.

Su entrambi questi punti alcuni comitati provinciali hanno già avviato pratiche di intervento e perciò si è deciso di creare due gruppi di lavoro che valorizzino e discutano quanto già fatto e proseguano nel lavoro di “pungolo” e di proposta a livello istituzionale.

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